Trionfo della Verità sull‘ ignoranza attraverso le Arti e le Scienze/Triomphe de la vérité sur l'ignorance par le biais des arts et des sciences/Triumph der Wahrheit über die Unwissenheit durch die Künste und Wissenschaften.
Cesare Ligari, 1761

Mittwoch, 13. Juli 2011

Il bucranio, dal greco bukránionbûs kránion (bue+cranio) e‘ un elemento architettonico decorativo  del fregio tipico dell‘ ordine dorico  e tuscanico.
Consiste in un cranio di bue decorato da festoni o bende, ispirato all‘ usanza di appendere ai templi le teste degli animali sacrificati agli dei.
Rimosso il processo rimane soltanto la splendida simmetria calcarea e un‘ idea di morte sottintesa, estetizzata e riscattata dalla finalita‘.

Montag, 4. Juli 2011

Nomenclatura dell‘ ordine ...dorico

La linea retta e il grigio-neutro-grafite possono avere proprietà taumaturgiche, con buona pace del maestro Centoacque. Mi rende ancora felice dire a voce alta: ‘‘entasi‘‘ quando vedo un‘ entasi, come le anziane che usano saponette provenzali in onore della propria gioventú.
Crepidoma

Steròbate

Stilòbate

Colonna, Fusto

Scanalature

Collarino

Capitello

Anuli


Echíno

Trabeazione

Architrave

Gutta

Tenia
Fregio

Tríglifi

Mètope

Cornice

Frontone

Timpano

Sima

Acroterio

Freitag, 1. Juli 2011

Bellezza

‘‘La Bellezza consiste nell‘ armonica proporzione di tutte le parti, di un dito rispetto ad un altro, di tutte le dita rispetto alla mano, del resto della mano rispetto all‘ intero braccio, infine di tutte le parti a tutte le altre com‘ è scritto nel Kànon di Policlèto‘‘
Galeno di Pergamo

Dienstag, 28. Juni 2011

Fregio


Il fregio è l‘ elemento architettonico posto tra architrave e cornice nella trabeazione degli ordini architettonici classici.
Nell‘ ordine Dorico è decorato con l‘ alternarsi di mètope e tríglifi.  Nell‘ ordine ionico e corinzio si presenta liscio, decorato ad altorilievo o con iscrizioni.

Tríglifo


Il tríglifo è un elemento architettonico decorativo del fregio dell‘ ordine Dorico. È costituito da una lastra quadrangolare sporgente, ornata da tre scanalature verticali (dal greco trí+glyphé: tre incavi). Secondo Vitruvio, la forma canonica del trìglifo riprenderebbe la forma delle teste sporgenti delle travi lignee con cui in precedenza venivano costruiti i templi.

Fonti: Vitruvio, Adorno, Mastrangelo, Wilson Jones.

Mètopa



La mètopa è un elemento del fregio dell‘ ordine architettonico dorico, in uso nell‘ età greca arcaica e classica. Consiste in una lastra quadrangolare rientrante, liscia o scolpita con poche figure ad altorilievo, alternata ai tríglifi. Secondo Vitruvio la sua collocazione e distribuzione canonica lungo il fregio risalirebbe all‘ epoca in cui i templi venivano costruiti in legno: lo spazio occupato dalla mètopa corrisponderebbe allo spazio tra le sporgenze delle teste delle travi.

Apollo

Figlio di Zeus e Leto (o Latona) nacque, con la sorella gemella Artemide, ai piedi del monte Cinto nell‘ isola di Delo. Leto si era lì rifugiata per sfuggire alla persecuzione di Era e del drago Pitone. Leto era rappresentata come la personificazione della notte da cui scaturisce la luce. Apollo, infatti, è divinità solare, dio del sole estivo ai cui raggi cocenti inaridisce la vegetazione, di qui la concezione di Apollo come divinità malefica e vendicativa. Per contrasto Apollo come dà la morte dà anche la vita, è medico, dio della salute e della bellezza, protettore dei giovani. Inventore della cetra, divinità dell‘ agricoltura, della poesia, della profezia, condottiero delle Muse (o Musagete).
A lui erano sacri il cigno, il lupo, l‘ ulivo, la palma, l‘ alloro (in cui fu mutata la sua amante Dafne).
Il culto di Apollo passò dalla Grecia a Roma nel 43 a.C., anno in cui fu innalzato il primo tempio a lui dedicato.

Rea

Trovate l‘ articolo relativo a Rea Cibele qui

Sonntag, 26. Juni 2011

Oceanine

Erano le figlie di Oceano e Teti (tremila secondo Esiodo).
Le  42 più note:

Dòride, Doris

Figlia di Titanio e Teti, era una delle cinquanta Oceanine. Fu madre delle Nerèidi e di Nerito avuti da Nereo. Secondo una tradizione ebbe da Zeus il dio fluviale Scamandro.

Corrispondenza tra divinità Greche e Romane

Nome greco/nome romano
Dio dell‘ oltretomba: Ades/Plutone
Dea dell‘ amore  e della bellezza: Afrodite/Venere
Dio della luce e della bellezza Apollo/Apollo
Dio della guerra: Ares/Marte
Dea della caccia: Artemide/Diana
Dio della medicina: Asclepio/Esculapio
Dea delle arti e della scienza: Atena, Pallade/Minerva
Dea delle messi: Demetra/Cerere
Dea della giustizia: Diche/Giustizia
Dio del vino e dell‘ ebbrezza Dionisio/Bacco
Dio del fuoco: Efesto/Vulcano
Dio del sole: Elio/Sole
Dea del giorno: Eos/Aurora
Regina degli dèi: Era/Giunone
Dio dei commerci, messaggero degli dei: Ermete/MErcurio
Dea del focolare domestico: Estia/Vesta
Dea della pace: Irene/ Pace
Dee del destino degli uomini: Moire/ Parche
Dea della vittoria: Nike/Vittoria
Dea degli inferi: Persefone/ Proserpina
Dio del mare: Poseidone/Nettuno
Dea della luna: Selene/Luna
Divinità suprema dell‘ olimpo: Zeus/Giove

Poseidone

Conosciuto come Nettuno presso i Romani, Poseidone era il dio del mare, figlio di Crono e Rea, fratello di Zeus. Abitava un palazzo nelle profondità marine con la sua sposa Anfitrite con la quale generò Tritone Rode e Bentescimia. Era venerato in tutta la Grecia, soprattutto nelle zone costiere, il Peloponneso vantava il maggior numero di templi a lui dedicati. Gli animali a lui sacri erano il cavallo, il delfino, il toro, l‘ albero il pino. In suo onore venivano celebrate il 23 luglio le feste Neptunalia.

Anfitrite

Figlia di Nereo e Doride era una delle Nerèidi. Per fuggire il matrimonio, quando si accorse che Poseidone la voleva in moglie, si rifugio' presso Atlante. Poseidone la fece pero' trovare e condurre a se' da un delfino. Divenne sua moglie e regina del mare. Dall' unione nacquero Trifone , Rode e Bentescimia.

Samstag, 25. Juni 2011

Medusa

Medusa era una delle tre Gorgoni: l‘ unica mortale. Essendo bellissima osò gareggiare in bellezza con Atena, che, irritata, trasformò i suoi capelli in serpenti e diede ai suoi occhi il potere di trasformare in pietra le persone che l‘ avessero guardata. Perseo si presentò innanzi a lei con uno specchio datogli da Atena che lo rendeva invisibile. Poté così troncarne il capo e utilizzarlo per pietrificare tutti i suoi nemici. Dal sangue che colava dal collo di Medusa nacquero Pegaso e Crisaore.

Pereseo e Medusa, Cellini, Bronzo, 15545-1554, piazza della signoria, Firenze
Pereseo e Medusa (particolare), Cellini, Bronzo, 15545-1554, piazza della signoria, Firenze
Medusa, Bernini, Marmo,1640 circa, musei capitolini, Roma

Atena

Nacque dal  cervello di Zeus dopo che questi  ebbe inghiottito la sua prima moglie Mètide.
Portava un elmo (aulopide) dotato di occhio, sul petto portava l‘ egida orlata di serpi e con al centro la testa di Medusa e sull‘ orlo i serpenti, era armata di lancia.
Era la dea della guerra e dell‘ intelligenza,  le sue due caratteristiche erano forza e prudenza, era la protettrice delle città, in special modo Atene dove si impose donando l‘ ulivo. Era anche dea delle arti e delle scienze: insegnò ai cittadini a domare i tori, inventò l‘ aratro, insegnò a filare, tessere, tingere e l‘ arte del fuoco. Era celebrata in moltissime città, le feste in suo onore erano le Panatenee e le Erreforie. Gli animali a lei sacri erano la civetta e il gallo. I suoi epiteti erano: Pallade ( la vergine o colei che scuote l‘ asta). I romani la chiamavano Minerva, la sua festa principale, detta quinquatria, veniva celebrata dal 19 al 23 marzo.


Zeus

Zeus era figlio di Crono -che spodestò- e Rea. Era Fratello di Poseidone, Ades, Estia, Demetra, ed Era (che divenne sua sposa). Secondo una tradizione, Zeus sarebbe nato a Creta. La madre Rea, per sottrarlo al padre che avrebbe voluto divorarlo, lo nascose presso i Cureti dove venne allattato dalla capra Amaltea.
I romani lo chiamavano Juppiter (Giove) ma veniva chiamato con vari soprannomi: Tonante, Pluvio, Capitolino, Statore, Feretrio.
Era re e signore del mondo e di tutti gli dèi, padrone del fulmine: quando agitava la terribile egida scoppiavano le tempeste.
Zeus ebbe molti amori: tra gli altri è celebre quello per Europa, che rapì.
Con Leto generò Apollo e Artemide. Da Maia ebbe Ermes. Da Meti ebbe Atena, da Demetra ebbe Persefone, da Dione ebbe Afrodite, Da Semele ebbe Dioniso, con Temi generò le Ore e le Moire, da Mnemosine ebbe le Muse, da Alcmena ebbe Eracle (...)
L‘ albero a lui sacro era la Cuercia, i suoi attributi erano l‘ aquila, lo scettro e il fulmine.


Fonte: Mythos, Fernando Palazzi.

Nereo

Era un antico dio marino, figlio di Ponto e di Gea, marito di Dòride e padre delle Nerèidi. Conosceva il futuro e aveva il dono della metamorfosi.

Nerèidi

Le Nerèidi erano le (circa) cinquanta ninfe del mare, figlie di Nereo e Dòride. Abitavano in una splendente grotta d‘ oro nelle profondità del mare; cavalcavano i delfini o erano trasportate su carri trainati dai Tritoni. Le principali Nerèidi erano Teti e Anfitrite.

Teti

Teti era figlia di Nereo e di Dòride, la piu‘ bella delle Nerèidi. Abitava le profondità del mare, possedeva il dono della metamorfosi ed era una dea benefica e pietosa. Zeus, Poseidone e Apollo volevano sposarla, ma siccome l‘ oracolo aveva predetto che il figlio di Teti sarebbe stato piu‘ potente del padre, gli dèi rinunciarono. Teti sposò quindi Peleo re della Tessaglia e con lui generò Achille.

Freitag, 24. Juni 2011

Mètide, Meti

Figlia di Oceano e Teti era la personificazione della prudenza e possedeva il dono della metamorfosi. Con un emetico costrinse Crono a rigettare i figli divorati in seguito alla previsione di un oracolo secondo il quale uno dei figli l‘ avrebbe detronizzato uccidendolo.
Fu amante e secondo alcune fonti la prima moglie di Zeus , ma avendo un oracolo predetto che avrebbe dato alla luce un figlio destinato a detronizzarlo, egli la ingoiò dopo aver giaciuto con lei e averla indotta a prendere le sembianze di una goccia d‘ acqua (secondo altre fonti di una mosca o una cicala). In seguito a questo episodio a Zeus venne un forte mal di testa e con l‘ aiuto di Efesto e Prometeo la testa di Zeus venne aperta con un ascia: ne fuoriuscì Atena.

Era, Giunone, Saturnia, Unxia, Lucina, Argiva


Figlia di Crono e di Rea (Saturno e Opi per i romani), nacque -secondo alcune fonti- sull‘ isola di Samo ad Argo; fu allevata nella casa di Oceano e di Teti.  Sorella gemella di Zeus divenne in seguito sua sposa (dopo Temi e Mètide) e come tale regina di tutti gli Dei. L‘ Iliade la descrive orgogliosa, litigiosa, ostinata e gelosa. Era venerata come protettrice dei matrimoni e dei parti.
Il frutto a lei sacro era il melograno, gli animali a lei consacrati erano il pavone, il cuculo, la cornacchia. I romani la chiamavano Giunone, ma sia in Grecia che a Roma veniva chiamata con altri nomi: Argiva, Saturnia, Unxia, Lucina. A Roma, in suo onore, venivano celebrate le feste Matronali il 1 marzo e le feste Caprotine il 7 luglio.

Ordine dorico


L‘ ordine Dorico e‘ considerato il piú antico degli ordini architettonici greci. È caratterizzato da forme essenziali e decise che alludono ad un senso di stabilità solenne e potenza contenuta.
Lo slancio della colonna, enfatizzato da un‘ affilata sequenza di scanalature verticali, nasce dal contrasto diretto con lo stilòbate, senza elementi intermedi; a circa un terzo della sua altezza, come a sopportare l‘ imponente gravità della trabeazione, si contrae in un‘ èntasi, per poi risalire, assottigliandosi, fino ad un capitello nitido ed austero. L‘ architrave sormonta e raccorda il colonnato interrompendo ed equilibrandone antagonisicamente la spinta ascendente.
Una copertura a due spioventi completa la struttura  facendo convergere in un unico colmo i molteplici slnci verticali dell‘ edificio.

‘‘ da tutte le cose all‘ uno e dall‘ uno a tutte le cose‘‘ scrive Eraclito (sec.VI-V).




Nell‘ ordine Dorico la colonna si presenta:
  • rastremata (assottigliata verso l‘ alto)
  • con èntasi (rigonfiata a circa un terzo della sua altezza per correggere l‘ effetto ottico di assottigliamento)
  • priva di base, poggiata direttamente sullo stilòbate (la piattaforma comune a tutto l' edificio)
  • percorsa verticalmente da scalanature (circa 20)
Il capitello e‘ costituito da:
  • un echíno (cuscino a pianta circolare  con svasatura ascendente) 
  • un àbaco (lastra quadrangolare) che sormonta l‘ echíno.
Al di sopra dell‘ architrave, il fregio e‘ costituito da tríglifi (lastre sporgenti decorative  con tre scalanature verticali) alternati a  mètope (lastre quadrangolari rientranti spesso scolpite con figure ad altorilievo).